Mononucleosi: Cause, sintomi e cura

Mononucleosi: Cause, sintomi e cura

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La mononucleosi è diventata particolarmente nota durante gli anni ‘80, quando iniziò ad essere diagnosticata molto più facilmente e fu chiamata dalla stampa la “malattia del bacio”. Questo perché si tratta essenzialmente di un herpes, che porta le placche alla gola, contamina la saliva ed è facile che si trasmetta tramite appunto un bacio. E' ovvio comunque che possa trasmettersi anche attraverso colpi di tosse, starnuti o con la condivisione di bicchieri e posate con chi ne è affetto. E' dello stesso tipo dell’herpes che colpisce di solito il labbro o dell’herpes Zoster, il cosiddetto ‘fuoco di Sant’Antonio’.

Al contrario di questi due però, è molto più contagioso, sia nei bambini che negli adulti, in forme più o meno aggressive. E' comunque meno grave ed aggressiva di un comune raffreddore. Il fatto che a volte non ci si accorga di esserne contagiati, perché non si avvertono sintomi, fa sì che il virus si trasmetta senza possibilità di prevenzione. Esistono moltissimi casi di persone che sono "malate" di mononucleosi senza sapere di esserlo. E' facile confondere questo virus con il virus dell'influenza o un raffreddore che tende a durare un pochino di più. Attenzione ai "baci facili" nelle discoteche.

Mononucleosi sintomi

E' opportuno conoscere abbastanza bene il proprio partner ed anche il suo stato di salute. Una volta che i sintomi acuti di una infezione iniziale scompaiono, spesso non tornano. Ma una volta infettato, il paziente è portatore del virus per il resto della sua vita. Il virus vive tipicamente nei linfociti di tipo B dormienti. Periodicamente, in situazioni di forte stress psico-fisico di un indebolimento del sistema immunitario o fattori ambientali il virus si può riattivare. Durane questo periodo il paziente diventa nuovamente infettivo per altre persone, ma di solito senza che lui abbia i sintomi della malattia.

1) Quali sono i sintomi? Nella maggior parte dei casi, però, i sintomi compaiono sotto forma di placche alle tonsille e mal di gola, anche se il periodo di incubazione risulta essere abbastanza lungo, circa 6-8 settimane, in cui si ingrossano anche le ghiandole del collo. In seguito, procura febbre, un malessere generale però non così forte da mettere a letto il paziente, placche alla gola e faringite, ingrossamento della milza, aumento dei globuli bianchi e delle piastrine del sangue, dolori muscolari e inappetenza. Dopo le prime due settimane, febbre e mal di gola scompaiono quasi completamente, invece può volerci più tempo per il gonfiore dei linfonodi e della milza. In genere colpisce le persone che hanno un età compresa tra i 15 e i 35 anni, raramente colpisce gli anziani.

mononucleosi

2) Come si cura la mononucleosi? La mononucleosi in genere si cura come un’influenza. Bisogna stare a riposo a letto, se la febbre si alza oltre i 38° bisogna assumere degli antipiretici come il paracetamolo o l'ibuprofene. E' altresì utile aiutare la nostra gola con tisane tiepide e sopratutto miele. Il miele di melata sembra veramente efficace. Non è necessario assumere antibiotici. Solo nei casi più gravi, il medico può riscrivere una terapia a base di cortisone (per disinfiammare) o antibiotici se si abbina una sovra-infezione delle alte vie respiratorie.

3) Complicazioni mononucleosi: I casi più estremi consistono nell'eventuale rottura della milza, di cui ci si accorge a casa del dolore lancinante al fianco sinistro. In questo caso bisogna andare immediatamente al pronto soccorso, perché potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. A volte, la mononucleosi lascia tracce di epatite al fegato. In altri casi potrebbe presentarsi anche l’ittero, quindi il bianco degli occhi potrebbe diventare giallo così come la pelle. Rappresentano complicazioni più rare l’anemia, la carenza di piastrine nel sangue, la miocardite, la meningite, l’encefalite e la sindrome di Guillain-Barré.

Conclusioni: I pazienti a rischio sono senz'altro quelli con un sistema immunitario molto debole o compromesso, ad esempio i pazienti affetti dal virus Hiv, o chi assume farmaci immunosoppressori. Anche per le donne in gravidanza è bene un controllo accurato da parte del medico se compaiono i sintomi suddetti. Questo perché mentre la mononucleosi non comporta alcun rischio per il feto, molti dei suoi sintomi potrebbero essere quelli del Cytomegalovirus, che invece potrebbe essere letale. In ogni caso, se si sospetta di avere la mononucleosi è obbligatoria la vista presso il proprio medico curante. E' possibile eseguire qualche test per scoprire se in passato si è stati colpiti da questo virus visto che, esso può ripresentarsi.

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