Scabbia: Cause, sintomi e cura

Scabbia: Cause, sintomi e cura

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Negli ultimi tempi, a causa delle ondate migratorie dirette verso l’Italia da diversi paesi del continente africano, il fenomeno della scabbia ha iniziato ad avere una forte risonanza mediatica: si tratta di una malattia infettiva che colpisce la pelle come vedremo, ma in realtà non è stata importata dai fenomeni di immigrazione. In Italia infatti si conta un numero crescente di casi di scabbia a partire dagli anni Settanta fino ad oggi: fino ad allora i casi erano abbastanza rari, ma da quel momento la malattia è diventata diffusissima in tutto il mondo.

Non è un disturbo dalla forte gravità e colpisce soggetti di ogni nazionalità e livello sociale; nei paesi occidentali viene contratta spesso durante lunghe permanenze in ospedali e cliniche, anche se tali strutture sono ineccepibili dal punto di vista igienico. Il responsabile dell’infezione è un acaro, il Sarcoptes scabiei, che non è osservabile ad occhio nudo.

Sintomi scabbia

Comunemente chiamato acaro della scabbia (Sarcoptes scabiei), questo minuscolo insetto è in grado di rimanere e abitare la nostra pelle per ben due mesi; trasmessi per contatto da un altro soggetto infetto, gli acari si accoppiano tra di loro e creano colonie sotto la superficie della pelle. Mediamente una persona affetta dalla scabbia sta ospitando un numero che va da 10 a 15 acari sulla propria pelle. Fortunatamente la scabbia, pur essendo una malattia fortemente contagiosa, non è grave o pericolosa: le possibili complicazioni sono minime, se escludiamo eventuali infezioni causate dal continuo grattarsi sulle zone interessate (dato che la pelle infetta provoca un senso di forte prurito). Quali sono le cause che possono portare alla comparsa dell’infezione sulla vostra pelle? Vediamone alcune:

Scabbia

1) Chi è il responsabile? L’agente principale responsabile è l’acaro della scabbia di cui si è appena parlato. La femmina dell’acaro è in grado di scavare cunicoli sotto la pelle per una lunghezza di 2/3 millimetri ogni giorno, depositando fino a tre uova. Le uova poi si schiudono liberando delle larve che a loro volta scaveranno altri cunicoli per risalire verso la superficie; il ciclo di vita dalla deposizione fino all'acaro adulto dura dai 10 ai 13 giorni. Avere l'acaro della scabbia è come avere piccole "talpe" che scavano all'interno della nostra pelle delle gallerie sotterrane.

2) Come avviene il contagio? Il metodo più diretto di contagio è quello del contatto con una persona infetta. Mantenere dei contatti fisici prolungati con il soggetto in questione è un modo quasi sicuro per contrarre l’infezione. Per quanto riguarda il proprio partner ad esempio, alcuni veicoli di contagio sono il tenersi mano nella mano oppure i rapporti intimi. I classici anticoncezionali di lattice non sono efficaci contro la scabbia). Anche se risulta più raro, è anche possibile contrarre la scabbia per via indiretta, ad esempio mediante la condivisione di effetti personali, vestiti o un letto per esempio. L’acaro tuttavia è in grado di vivere al massimo due o tre giorni fuori dal corpo umano, quindi questo tipo di contagio è più difficile.

Se avete contratto la scabbia, ecco gli eventuali sintomi che potreste manifestare:
Soprattutto se è la prima volta che subite l’infezione, potreste non accusare sintomi per quattro/sei settimane dal contagio. Generalmente la scabbia si manifesta con piccole linee di colore rosso o più scuro diffuse sulla pelle, soprattutto in zone come tra le dita, su mani e piedi, i gomiti, le ascelle, il collo. Su alcune persone si possono verificare reazioni con la comparsa di eritemi, vesciche e croste, situazione peggiorata dal continuo grattarsi. La scabbia è caratterizzata da un fortissimo prurito che aumenta sensibilmente nelle ore notturne (quando gli acari sono più attivi).

Conclusioni: La scabbia è una malattia facilmente debellabile, ma dovete rivolgervi al vostro medico per un trattamento mirato. Normalmente si applicano delle creme medicinali che agiscono durante la notte e vanno lavate via al mattino seguente, con molta attenzione per evitare di diffondere l’acaro. Per quanto riguarda vestiti ed effetti personali, l’ideale è lavare tutti gli indumenti, lenzuola ecc. della persona infetta in lavatrice ad una temperatura di almeno 50/60 °C sufficiente ad uccidere l’acaro; per pulire le superfici e la casa risulta efficace una miscela di acqua calda e candeggina.

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